La centralità della scuola nell’educazione alla tutela del patrimonio culturale.
Da Napoli a Porto Alegre: la scuola adotta un monumento
Un progetto nato a Napoli e approdato a Porto Alegre: “A Escola Adota um Monumento – Brasil” (La scuola adotta un monumento in Brasile) è un’iniziativa di educazione alla tutela e al rispetto del patrimonio culturale e ambientale.
Avviato in Italia già dal 1992 su impulso della Fondazione Napoli Novantanove, e dopo la positiva esperienza realizzata in Argentina, il progetto ha trovato applicazione in Brasile grazie ad un accordo con l’associazione Victorino Fabião Vieira (AVFV).
Questi i pilastri: centralità della scuola nella formazione di una nuova generazione di cittadini e ruolo di primo piano dei giovani per l’affermazione di una rinnovata consapevolezza del bene culturale.
Il percorso formativo si snoda attraverso lo studio del patrimonio culturale, l’identificazione di un bene e la sua adozione “spirituale” da parte degli studenti. Il bene culturale è inteso come portatore di memoria e insieme manufatto antropologico, radicato nel tessuto culturale e collettivo di una comunità, segno forte della sua identità e, al tempo stesso, veicolo di sentimenti di appartenenza, di solidarietà, di condivisione.
Il rapporto tra le scuole brasiliane e quelle italiane si configura come un impulso allo scambio permanente di esperienze educative sul campo.
Dalle ricadute generate dal progetto, è nato il corso di italiano dal titolo “Raizes, presente-futuro” organizzato dall’Università Federale di Rio Grande do Sul (UFRGS), in cui è attivo il lettorato curato dalla prof.ssa Vitiello. Il corso, inizialmente ideato per i soli insegnanti del progetto brasiliano, ha visto ampliare la sua diffusione non solo alla comunità portoalegrense, ma anche agli altri stati della confederazione brasiliana. In attesa di riprendere tutte le attività didattiche e di scambio in presenza, il corso è tenuto attualmente da remoto.
Maggiori dettagli e aggiornamenti sul progetto sono disponibili sulla pagina dedicata al progetto e sul sito del Consolato italiano a Porto Alegre, che ne cura gli sviluppi.