Un progetto di ricerca che presto diventerà un documentario sui villaggi mesolitici di Al-Khiday 1 e Al-Khiday 3.
Archeologia di salvataggio nel Sudan Centrale a El-Salha
In Sudan opera, con il cofinanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la missione del Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani ONLUS, diretta dalla Dott.ssa Donatella Usai che studia i siti di Al-Khiday. Quest’anno verrà realizzato un documentario per raccontare le attività di ricerca della missione.
Per la rubrica Parliamo di Archeologia, la Dott.ssa Donatella Usai ci aggiorna sulla ricerca in corso.
Il progetto
Il “Progetto di archeologia di salvataggio nel Sudan Centrale a El-Salha” è nato nel 2000. Inizialmente sotto l’egida dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), è passato dal 2011 sotto quella del Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani ONLUS. Il progetto si avvale della collaborazione di istituzioni universitarie italiane (Università di Milano, Padova e Parma) e di studiosi di istituti accademici Europei, tra cui Durham, Liverpool, Bristol, Barcellona e il Centre national de la Recherche scientifique – CNRS – Parigi. Dal 2005, la ricerca si è concentrata su alcuni siti particolarmente rilevanti: i villaggi Mesolitici di Al-Khiday 1, Al-Khiday 3 e il cimitero di Al-Khiday 2 e, negli ultimi anni, il sito del Paleolitico Medio Al-Jamrab.
Descrizione geografica
Il territorio a sud di Kartum, lungo il Nilo Bianco, è stato raramente oggetto di progetti di ricerca sistematici e improntati ad un approccio multidisciplinare. Tuttavia la zona rappresenta la chiave per la comprensione dei processi di popolamento della valle del Nilo e del Nord Africa.
L’area di concessione dello scavo si estende dalla sponda sinistra del Nilo Bianco ad ovest verso il Kordofan. Il progetto ha lo scopo di localizzare, documentare e studiare le tracce della presenza umana dal Paleolitico sino ad epoca Islamica, svolgendo un servizio di supporto alla salvaguardia delle antichità locali (National Corporation for Antiquities and Museums). Gli studenti delle università locali di Kartum e Al Neelain partecipano annualmente alle campagne di scavo per approfondire la loro preparazione sulle tecniche di scavo e documentazione.
Descrizione storica
La valle del Nilo rappresenta una delle possibili vie percorse dall’Uomo Moderno per colonizzare il mondo Euro-Asiatico. Il sito di Al-Jamrab (Spinapolice et al 2018) rappresenta uno dei pochi siti stratificati del Sudan centrale e ha restituito pregevoli manufatti. Le evidenze archeologiche di rilievo relative al Paleolitico Medio, in depositi in giacitura primaria, che restituiscano oltre agli elementi della cultura materiale anche faune e tracce d’occupazione e possano essere datati con le tecniche oggi disponibili, sono rare.
La regione riveste un ruolo significativo anche nella fase più recente dell’Olocene Antico (9000-6000 a.C.), epoca di mutamenti climatici, demografici e culturali. Testimonianza di questo periodo sono le tracce lasciate da popolazioni di cacciatori-raccoglitori-pescatori. Questi, diversamente dai loro contemporanei europei, svilupparono una produzione di contenitori in argilla ad elevato livello tecnologico. Precursori delle società Neolitiche, essi rappresentano la chiave per la comprensione delle dinamiche che portarono le società della valle del Nilo all’adozione di un’economia di produzione, allevamento e/o agricoltura, associata ad altre attività produttive. I siti di Al-Khiday, poiché conservati in modo eccezionale, sono in grado di restituire una notevole quantità d’informazioni utili alla comprensione di questi processi con riflessi in tutta la valle del Nilo e dell’Africa Sahariana e Sub-Sahariana (Salvatori and Usai 2019; Usai and Salvatori 2019).
Progetto di documentario
La storia delle popolazioni che hanno vissuto sul Nilo Bianco è stata ricostruita grazie ai risultati emersi dagli scavi dei siti di Al-Khiday. Si intitola “Cacciatori-raccoglitori-pescatori: gli abitanti del Nilo Bianco nella preistoria recente” il documentario in corso di realizzazione promosso dal Centro Studi che ricostruisce la nascita e la storia di Al-Khiday. Basato sulla sceneggiatura di Donatella Usai, il documentario avrà la regia di Marco Tomaselli, mentre il montaggio è affidato a Matteo Santi e le musiche a Adriano Orrù e Silvia Corda. Un racconto audiovisivo, che verrà girato in parte in Italia e in parte in Sudan, che vuole trasformarsi in uno strumento utile per far conoscere ad un pubblico vasto e variegato aspetti meno conosciuti della vita di queste popolazioni, ma anche la cultura, rituali, economia, dell’ambiente in cui vivevano. Le riprese in Italia si sono quasi concluse, mentre per il segmento da girare il Sudan, sarà necessario aspettare il mese di ottobre, quando si aprirà la prossima campagna di scavo. Il documentario è prodotto grazie ai finanziamenti del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la “Promozione Integrata”, il documentario è realizzato in collaborazione con le Università di Padova, Milano e Parma.
Bibliografia
Salvatori S. and D. Usai, 2019. “The Mesolithic and Neolithic in Sudan”. In D. Raue (ed.), Handbook of Ancient Nubia, DeGruyter/Germany, invited paper, 171-193.
Spinapolice E.E., A. Zerboni, M. Meyer, D. Usai, 2018. Early Human Occupation at al-Jamrab (White Nile region, central Sudan): a Contribution to the understanding of the MSA of Eastern Africa, Journal of African Archaeology 16, 193-209.
Usai D. and S. Salvatori, 2019. The Mesolithic period on the White Nile region and the al-Khiday sites, in M. Brass (ed.) Sudan Beyond Nubia, Azania 54 (4), 445-467.