Le missioni archeologiche italiane in Libia.
Italia-Libia: un’archeologia condivisa
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Lo scorso 22 settembre si è aperta presso il Castello Rosso, museo archeologico di Tripoli, la mostra “Italia-Libia: un’archeologia condivisa” che celebra e testimonia l’antica presenza di missioni archeologiche italiane nel paese. All’inaugurazione hanno partecipato la Ministra della Cultura e dello Sviluppo della Conoscenza Mabrouka Tawafa Othman Oki, il Presidente del Dipartimento delle Antichità Mohamed Faraj Mohamed al-Faloos, i Vice Ministri degli Esteri e degli Interni, il Sindaco della Capitale e di numerose Municipalità.
Il progetto, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stato curato dalla Fondazione Meda in coordinamento con le missioni archeologiche italiane, il locale Dipartimento delle Antichità e l’Ambasciata d’Italia.
Obiettivo della mostra è quello di dare maggiore visibilità alla cooperazione italo-libica nel settore dell’archeologia e alla presenza di ricerche italiane a partire dagli anni Venti del secolo scorso. Tali ricerche sono state rivolte, nel tempo, ai più diversi ambiti di studio: arte rupestre, archeologia subacquea, ricerche in complessi urbani (Cirene, Leptis Magna, Sabratha) e in necropoli.
La mostra rimarrà a Tripoli fino a Dicembre quando sarà trasferita a Bengasi ed è la prima di un ciclo di tre, denominato “Cooperazione in Mostra”, che illustrerà la cooperazione italo-libica nel settore dell’archeologia in tre aree geografiche: Tripolitania Cirenaica e Fezzan.
