Prosegue l’esperienza italiana di ricerca, conservazione e formazione in Albania.

La missione archeologica italo-albanese a Phoinike

In Albania opera, con il cofinanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la missione dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna, Dipartimento di Beni Culturali), diretta dal prof. Giuseppe Lepore, che studia il sito dell’antica Phoinike.
Per la rubrica Parliamo di Archeologia, il prof. Lepore ci aggiorna sulla ricerca in corso.
I primi scavi a Phoinike
Le prime ricerche sulla collina di Phoinike in Caonia (una regione dell’antico Epiro, oggi Albania meridionale) sono state condotte da Luigi Maria Ugolini nel 1926 e 1927 grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri italiano. Il sito fu scelto per la sua importanza storica (qui fu firmata nel 205 a.C. il trattato di pace che pose fine alla prima guerra di Roma contro la Macedonia) e per gli straordinari resti delle sue mura che ancora emergevano nel paesaggio dell’epoca. Nel 1928, però, l’archeologo italiano si sposta nel vicino sito di Butrinto, anch’esso ben conservato e legato alle origini di Roma (Virgilio infatti ricorda che Enea in fuga da Troia si ferma proprio a Butrinto mentre è in viaggio verso l’Italia).
Le nuove ricerche dell’Università di Bologna
La seconda Guerra Mondiale interrompe ogni indagine archeologica e, dopo le prime ricerche condotte dagli archeologi albanesi (Dhemosten Budina, Kosta Lako e Dimither Çondi), nel 2000 riprendono le attività nel sito di Phoinike grazie ad un nuovo accordo tra l’Università di Bologna e l’Istituto Archeologico Albanese di Tirana. Da questo momento in poi le campagne di scavo si sono susseguite senza interruzioni ogni anno e hanno indagato sia la parte alta della collina sia la sottostante pianura, dove era collocata una grande necropoli. E, oggi come ieri, lo scavo è cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’Università di Bologna.
Il parco archeologico
Nel 2005, dopo cinque anni di lavoro congiunto tra archeologi e studenti italiani e albanesi, è stato finalmente creato il Parco Archeologico Nazionale di Phoinike, con la funzione di tutelare questo importante sito e di promuovere la sua conoscenza anche a livello turistico. Una nuova serie di sentieri permette ora di visitare la città alta, col suo potente circuito murario e con la sua agorà (o piazza principale), che ospita alcuni resti di età ellenistica (un edificio pubblico con un portico annesso, un grande teatro e una importante abitazione denominata “Casa dei due peristili”). Più consistenti sono i resti delle età successive, tra cui spicca una grande Basilica con un battistero (ricavato all’interno di una più antica struttura) e un palazzo per il vescovo della città. La vita di Phoinike, infatti, non si arresta con l’età greca e poi romana: il sito verrà utilizzato per tutto il Medioevo, almeno fino all’arrivo dei Turchi nel XV secolo, momento in cui inizia un lento declino che porterà all’abbandono definitivo dell’abitato. Il moderno abitato di Finiq, posto alle pendici meridionali della collina, conserva ancora nel nome il ricordo dell’antica città.
Il restauro e la formazione
Le ricerche archeologiche, però, non esauriscono le funzioni della Missione italo-albanese che promuove anche altre due importanti attività: la prima è senza dubbio quella della conservazione e del monitoraggio dello stato di conservazione dei monumenti. Nella migliore tradizione italiana tutte le strutture archeologiche individuate e i resti materiali raccolti sono sottoposti a primi interventi di conservazione e di protezione, funzionali ai successivi restauri. La Missione ha anche organizzato, tra 2008 e 2009, la prima Scuola di Restauro Archeologico in Albania che ha permesso la formazione di numerosi operatori che ancora oggi lavorano in questo campo.
La seconda peculiarità della Missione in Albania è poi la formazione: sono numerosissimi, infatti, gli studenti italiani e albanesi che in questi anni si sono formati sullo scavo di Phoinike e che ora lavorano a vario titolo nell’ambito dei Beni Culturali.
Bibliografia
- M. Ugolini, Albania antica II. L’acropoli di Fenice, Milano-Roma 1932
- Phoinike I-VI. Rapporti preliminari sulle campagne di scavi e ricerche 2002-2014, Bologna 2002-2015 (a cura di S. De Maria e S. Gjongecaj)
- Lepore, Scavi recenti nella città di Phoinike (Albania meridionale), in “Annuario Scuola Archeologico Italiana di Atene” 95 (2017) pp. 519-538