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La mostra "Machines for Peace" inaugurata a Betlemme
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La mostra “Machines for Peace” inaugurata a Betlemme

Categorie: Non categorizzato -Cultura e creatività -Arti Visive -Design e Architettura -Teatro

L’esposizione, realizzata dalla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, presenta un’installazione di arte visiva contemporanea in dialogo con forme e contenuti degli eventi rituali delle feste.

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Tra la Pasqua cristiana e quella ortodossa, ovvero in un momento dell’anno particolarmente importante e suggestivo in Terra Santa, è stata inaugurata a Betlemme, nelle sale del Bethlehem Peace Center, la mostra “Machines for Peace” che la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane ha realizzato con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, insieme alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, al Consolato d’Italia a Gerusalemme e al Comune di Betlemme.

Patrimonio immateriale Unesco, la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane rappresenta quattro feste religiose le cui tradizionali processioni coinvolgono imponenti strutture da portare a spalla, ovvero il Trasporto della Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Faradda dei Candelieri di Sassari, i Gigli di Nola e la Varia di Palmi.

In collaborazione con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, con lo scopo di divulgare la cultura della tradizione mediterranea, la mostra “Machines for Peace” presenta un’installazione di arte visiva contemporanea, in dialogo con forme e contenuti degli eventi rituali delle feste. Di queste vuole raccontare una storia millenaria sospesa dalla pandemia, che viene riproposta nelle immagini e nelle musiche de “Il nostro tempo infinito e sospeso”, film inedito di Francesco De Melis prodotto dalla Rete e da ICPI. Un’opera visiva e sonora in forma di affresco digitale tripartito, come un polittico polifonico che riempe di contenuti l’immersive room realizzata da Open Lab Company presso il Bethlehem Peace Center e che dialoga con la materialità delle feste attraverso gli splendidi costumi delle comunità – parte integrante dell’architettura visiva – e una delle teste-scultura del progetto Simulacrum di Giuseppe Fata, artista contemporaneo che per questa mostra ha realizzato Announcement of Peace. Un progetto italiano di grande impatto emotivo e comunicativo che in ogni suo elemento contrappone le “macchine di pace” delle feste alle “macchine da guerra”.

La cerimonia di inaugurazione si è svolta nelle sale del Bethlehem Peace Center, dove la delegazione italiana guidata da Patrizia Nardi (responsabile del progetto UNESCO della Rete) è stata accolta dal sindaco di Betlemme Hanna Hanania, alla presenza del Console Generale d’Italia a Gerusalemme Giuseppe Fedele e dei locali rappresentanti UNESCO.
Nel corso della cerimonia inaugurale, le autorità intervenute si sono confrontate sul valore del patrimonio culturale come strumento di dialogo tra territori, nazioni e individui e sulla necessità di un impegno deciso, circolare e costante nel costruire ponti di relazioni tra comunità, soggetti istituzionali e decisori politici, allo scopo di creare ambiti sempre più ampi di intervento che possano aiutare a tracciare nuovi percorsi finalizzati alla consapevolezza del valore del patrimonio, allo sviluppo sostenibile dei territori e alla convivenza pacifica tra i popoli.

 

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