Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha istituito nel 2019 il concorso-premio “Vivo d’arte“, riservato a giovani artisti italiani under 36 residenti all’estero.
Obiettivo del premio è di fornire uno strumento di visibilità e promuovere la collaborazione tra gli artisti italiani e la scena culturale del paese di residenza, stimolando la produzione di nuove opere che sviluppino il tema della contaminazione e del dialogo tra culture e che prevedano il coinvolgimento di artisti locali. Il focus del premio sono le arti performative (musica, teatro, danza contemporanee) e si avvale della prestigiosa collaborazione della Fondazione Romaeuropa.
L’iniziativa vuole anche creare una rete di artisti italiani all’estero e dare un segnale di attenzione verso la nuova emigrazione italiana, valorizzando in chiave contemporanea due tratti distintivi dell’Italia nel mondo: la sua creatività e la capacità delle sue eccellenze artistiche di esprimersi anche al di fuori dei confini nazionali.
Vincitori delle passate edizioni
- 2019 – “Underground memoirs” di Maria Giulia Serantoni, giovane coreografa italiana residente a Berlino, è il progetto selezionato tra le 20 candidature provenienti da altrettanti artisti italiani residenti in 12 paesi (Paraguay, Spagna, Francia, Monaco, USA, Germania, Argentina, UK, Australia, Belgio, Polonia, Tanzania).
La performance multidisciplinare di Maria Giulia Serantoni unisce la danza a una forte componente video, sonora e installativa, e rappresenta un viaggio nei ricordi delle due danzatrici protagoniste, legati alla cultura “underground” e alle scena artistica indipendente della città di Berlino. Lo spettacolo è stato presentato nell’ambito della trentaquattresima edizione del Romaeuropa Festival. - 2020 – “SHE” di Valerio Zanini con lo studio Ninja Guru è lo spettacolo selezionato tra le 16 proposte provenienti da artisti italiani residenti in quattordici paesi (Emirati Arabi, Spagna, Portogallo, USA, UK, Principato di Monaco, Francia, Belgio, Egitto, Argentina, Germania, Argentina, Colombia, Austria).
“SHE” è una performance “coreutica aumentata”, che unisce musica elettronica e coreografia. L’interprete, tramite l’utilizzo di sensori e algoritmi per il riconoscimento e tracking dei gesti, traccia i propri movimenti dando loro forma e producendo suoni.
Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito della trentacinquesima edizione del Romaeuropa Festival.