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Vivere all'italiana sul palcoscenico: i video spettacoli
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Vivere all’italiana sul palcoscenico: i video spettacoli

Categorie: Musica e spettacolo
Un festival del palcoscenico con 19 spettacoli di teatro, danza e circo contemporaneo in formato video.
VAI Palcoscenico_GELSOMINA DREAMS
VAI Palcoscenico_GELSOMINA DREAMS

Allo spettacolo dal vivo e alle arti performative, settori particolarmente colpiti dall’emergenza da coronavirus, è stato dedicato questo importante progetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nato con l’obiettivo di sostenere la ripartenza dell’industria culturale. Vivere all’italiana diventa un festival del palcoscenico in formato video – uno per ciascuna delle opere vincitrici degli Avvisi – a cui si può assistere integralmente sul canale Vimeo di italiana.

Italia – Museo dell’altrove
di Associazione LIS LAB Performing Arts | CROSS Festival
in collaborazione con Associazione Culturale VAN
in partenariato con Città di Verbania
coproduzione City Contemporary Dance Company – Hong Kong
Ideazione e regia Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco
Coreografia Francesca Foscarini
Drammaturgia Cosimo Lopalco
Contributo artistico ErGao, Noel Pong
Interpretazione dal vivo Francesca Foscarini, Giovanfrancesco Giannini, Giulia Terminio – Interpretazione video installazioni ErGao, Francesca Foscarini, Cosimo Lopalco, Noel Pong, Andrea Ruschetti
Scenografia e allestimento Giulio Olivero
Disegno del suono Guido Tattoni
Italia-Museo dell’Altrove è un progetto di danza contemporanea, azione performativa e arte installativa che si sviluppa in più ambienti e lavora sui temi del museo contemporaneo e della relazione tra spazio architettonico e corpo. Gli artisti, attraverso l’esplorazione dell’identità storico-culturale del Paese, si misurano con la creazione di un singolare “museo” dove il corpo vivente diventa materiale vivo da mettere in scena. La collezione di opere esposte diviene così ideale esplorazione della storia culturale italiana (il cinema del primo Pasolini, Fellini, l’arte di Antonio Ligabue, Venezia, la cultura popolare e i dialetti, una certa sonnecchiosità clericale con le sue campane, il rito del caffè, i giochi di carte); a questo si aggiunge il prezioso sguardo degli artisti asiatici ErGao e Noel Pong.

Istantanee – Sguardi e storie da Fabulamundi
di PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
in collaborazione con Kublai Film
coproduzione Rete europea Fabulamundi
Regia Giulio Boato
Drammaturgia Davide Carnevali e Giulio Boato
Suono e musiche Lorenzo Danesin
Direttore della fotografia Andrea Gallo
Collaborazione artistica Mauro Lamanna
Aiuto regia Giusy Guadagno
Costumi Marta Montevecchi
Trucco e parrucco Giorgia Melillo
Produttrice esecutiva Laura Belloni
con Sylvia De Fanti, Elisabetta Mandalari, Marco Cavalcoli, Miguel Angel Gobbo Diaz, Stefano Patti, Luca Mascolo, Massimo Odierna, Arianna Pozzoli, Maria Vittoria Argenti, Caterina Carpio
e con i drammaturghi Helena Tornero, Roman Sikora, Elise Wilk, Claudius Lundsted, Davide Carnevali, Nathalie Fillon, Elzbieta Chowaniec, Maxi Obexer
Otto testi diversi che raccontano il progetto europeo Fabulamundi, nato con lo scopo di sostenere, promuovere e divulgare la drammaturgia contemporanea dei paesi coinvolti. ISTANTANEE – Sguardi e storie da Fabulamundi vuole essere uno spettacolo-film: un ibrido a metà strada tra cinema e teatro. È stato girato come un film ma utilizzando delle convenzioni teatrali. Le otto scene sono autonome, slegate l’una dall’altra ma ugualmente incatenate fra di loro. Lo stile “realistico” del cinema si serve dei codici della finzione teatrale, in cui lo spettatore “accetta di credere ad una finzione condivisa”.

La Materia Oscura (Perdendo Ettore Majorana)
di Associazione Culturale Proxima Res
e Centro Teatrale Bresciano
Coproduzione LAC Lugano Arte e Culture
Drammaturgia Davide Carnevali
Regia di Carmelo Rifici e Proxima Res
con Caterina Carpio, Tindaro Granata, Emiliano Masala, Francesca Porrini
Aiuto regia Mariangela Granelli
Assistente Caterina Filograno
Allestimento scenico Margherita Baldoni
Disegno luci Gianni Staropoli
Disegno sonoro Federica Furlani
Immagini di Maddalena Parise / Lacasadargilla
Voce registrata Mariangela Granelli
Foto di scena Serena Serrani
Quattro attori/relatori incontrano il pubblico in una conferenza sulla fisica quantistica. I loro ricordi si fondono con le teorie scientifiche dei quanti e dei neutrini di Majorana, interrogandosi sull’origine del Big Bang e le ipotesi del Big Crunch. La storia di Majorana si confonde e si fonde con quella degli attori: un universo caotico di avvenimenti che richiama la visione della realtà che la fisica quantistica propone e che tocca una serie di problematiche teatrali che nascondono interrogativi più universali.

A Shakespeare/Marlowe Digital Diptych
di Teatro Stabile delle Arti Medioevali
coproduzione Società Cooperativa (Festival Quartieri dell’Arte) | Kolyada Theatre – Federazione Russa con la collaborazione di ALT QVM
Di Gian Maria Cervo
Regia Nikolay Kolyada
Con Lorenzo Grilli, Konstantin Itunin, Alexey Romanov, Daria Kizingasheva, Daria Kvasova, Dario Guidi, Luigi Cosimelli, Vlad Melixov, Viktoria Lemeshenko, Nikita Bondarenko, Ruslan Shilkin, Anastasia Pankova, Ksenia Koparulina, Ivan Fedchichin
Video Francesco Di Mauro, Nikolay Kolyada, Andrea Lombardini, Alena Tremazova
Scene e costumi Christin Vahl, Nikolay Kolyada, Rossella Oppedisano
Make-up Valeria Pacini
Traduzioni Irina Dvizova, Peter Bartlett
Progetto cross-mediale nato dall’incontro tra il drammaturgo e curatore italiano Gian Maria Cervo e il regista e drammaturgo russo Nikolay Kolyada. Composto da due riscritture brevi di opere shakesperiane, lo spettacolo coniuga suggestioni letterarie alte – Harold Bloom lettore del Bardo – e spunti, tecniche, sensibilità del contemporaneo. Lo spettacolo prevede un cast composto da attori e musicisti russi dell’ensemble del Kolyada Theatre e tre performer diplomati presso alcune delle migliori scuole di arti performative italiane.

L’Universo nella testa
di Fondazione Fabbrica Europa | Ass. Cult. Codeduomo
di e con Cristina Donà, Daniele Ninarello, Saverio Lanza
Lo spettacolo sviluppa un’indagine tra linguaggi performativi, lavorando sui movimenti del coreografo e danzatore Daniele Ninarello e i brani della cantautrice Cristina Donà, insieme al compositore e artista visivo Saverio Lanza. Un’opera che, superando i confini tra i generi, vuole presentare al pubblico internazionale la poetica e le migliori produzioni di Cristina Donà: la sua voce e i suoi testi in italiano trovano nuova forza comunicativa grazie all’intreccio con la danza, e viceversa le geografie del corpo create da Daniele Ninarello riflettono e arrivano a brillare in un continuo rimando tra il significato pieno delle parole e i significanti del gesto.

Filippo Brunelleschi nella divina proporzione
di Teatro Studio Krypton
ideazione e regia Giancarlo Cauteruccio
drammaturgia originale Giancarlo Di Giovine
adattamento del testo Giancarlo Cauteruccio
interprete Roberto Visconti
musiche Gianni Maroccolo
progetto scenico Massimo Bevilacqua
elaborazioni visuali Nadia Baldi e Alessio Bianciardi
ricerche letterarie e iconografiche AnnaGiusi Lufrano
operatori di ripresa Oronzo Cagnazzo e Matteo Castelli per Sicrea SRL Firenze
montaggio video Alessandro Bozzi per Sicrea SRL, Massimo Bevilacqua, Nadia Baldi
organizzazione e produzione Laura Scala
ufficio stampa e promozione Pina Izzi
traduzione Marino Caliterna
Pensato dal regista Giancarlo Cauteruccio, lo spettacolo, su testo originale, indaga attraverso i segni più significativi del Rinascimento la complessa personalità del grande architetto fiorentino: Brunelleschi viene osservato in un suo ipotetico studio-laboratorio, per cogliere e ritrarre la sua solitudine fisica, la lotta e il conflitto vissuti con la natura e con le ombre medievali. La scenografia digitale è di Massimo Bevilacqua, tra gli artisti più sensibili nell’applicazione del mapping video all’arte scenica. Le musiche sono affidate al talento di Gianni Maroccolo, fondatore dei Litfiba e dei C.S.I.

Creazione
di Evolution Dance Theater
Autori Nestor Saied, Silvia Luzzi
Direzione Artistica e Coreografia Anthony Heinl, Nadessja Casavecchia
Regia Nestor Saied
Fusione di prosa, danza e arte, lo spettacolo racconta una storia semplice e onirica. Adamo ed Eva, simboli universali di una rinascita delle emozioni, si incontrano di nuovo alla scoperta di paesaggi fantastici, ritrovando la semplicità e il gusto della scoperta, così come la verità della loro natura, tra visioni e incontri con la Bellezza. Ispirato al romanzo “Diario di Eva” di Mark Twain, la favola scenica ritrae Adamo ed Eva, creature bioluminescenti pronta a ritrovarsi e a giocare in una nuova dimensione.

La dolce vita
di Associazione Teatro Potlach
con Aesop Studio, Iuvenis Danza, Specchi Sonori
Regia e drammaturgia Pino Di Buduo
Con Marcus Acauan, Zsofia Gulyas, Nathalie Mentha, Irene Rossi
Scenografia, luci e video Stefano Di Buduo
Coreografie e movimenti scenici Greta Bragantini
Spettacolo multidisciplinare che trae origine dalla realtà mondana della seconda metà del secolo scorso, rappresentata sul grande schermo dal cineasta Federico Fellini. Ispirandosi alle visioni di Fellini, tornano in vita situazioni e personaggi che fanno ormai parte dei nostri archetipi culturali, grazie all’azione in scena di quattro attori e all’immersivo impianto scenografico fatto di luci e videoproiezioni. La vita mondana della Roma degli anni ’50 e ’60 così ben rappresentata nell’omonimo film. Tra il teatro e il cinema, tra il sogno e la realtà, lo spettacolo vuole chiedersi innanzi tutto: ma la dolce vita, esiste ancora?

Amistade
di Teatro di Sardegna
Produzione Sardegna Teatro Mixed Reality – RezzaMastrella
in collaborazione con Fondazione Fabrizio De André | Teatro Vascello di Roma Fondazione | Sardegna Film Commission | Fondazione di Sardegna
Una contaminazione di Flavia Mastrella, Antonio Rezza sfuggita dalle labbra di Dori Ghezzi
con Antonio Rezza, Ivan Bellavista e la presenza straordinaria di Fabrizio De André
Montaggio Barbara Faonio
Amistade è una storia a due voci, quella di Fabrizio De André registrata durante i concerti e quella live di Antonio Rezza. Tutto si svolge nell’habitat materico-visuale di Flavia Mastrella potenziato da frammenti di videoproiezioni e mapping. Insieme a Rezza in scena c’è Ivan Bellavista. Una situazione idilliaca viene interrotta da un gesto violento. Il condizionamento è la problematica che affronta lo spettacolo; la voce e il movimento si alternano agli editti di Fabrizio De André, una voce dal passato che apre la continuità con il nostro presente fatto di abusi e veicolazioni di massa straordinariamente efficaci.

White Sound
di Il Teatro nel Baule | Teatro in Fabula
Coproduzione Dante Society London – Regno Unito
Scritto, diretto e interpretato Melissa Di Genova, Simona Di Maio
Musiche originali Santy Masciarò
Disegno luci Lorenzo Montanini
Elementi scenici e costumi Maria Isabel Albertini
Assistente alla regia Louis Bernard
Traduzione italiano Rossella Natale
Raccolta testimonianze Roberta Niero
Voce registrata Carmela Perillo
Realizzazione Video Uncoso Factory
White Sound è il racconto della vita di una donna straordinaria: Lucia De Rosa, detta Rusell ‘e magg’. Lucia non ha più un’età attraverso cui definirsi, cerca qualcosa di importante a cui non sa dare nome. Ad aiutare Lucia nella ricerca del qualcosa smarrito, c’è una bambina che irrompe sulla scena ed è quest’arrivo a stimolare la memoria di Lucia, ad aprire le porte che danno accesso al ricordo. È da qui che inizia un viaggio verso il passato, accompagnato da due bizzarri scienziati che introducono e argomentano ciò che accade al cervello nel momento in cui una malattia neuro-degenerativa o il tempo ne compromettono le funzionalità.

Meeting Points
di Accademia Perduta | Romagna Teatri | Segni d’infanzia
Coproduzione Théâtre du Gros Mécano – Québec City, Canada
in collaborazione con Atrium de Chaville (Parigi), Musée National des beaux-arts du Québec, Benaki Museum (Atene)
Scritto e diretto da Cristina Cazzola e Carol Cassistat
Con la collaborazione di Lucio Diana
In scena Sara Zoia e Daniele Tessaro
Scene e luci Lucio Diana
Video animazioni grafiche Giulia Agatea
Musiche originali Nicolas Jobin
Scritto e diretto a quattro mani, lo spettacolo è frutto di una co-produzione internazionale dedicato a un pubblico dai 7 anni in su. Un divertente percorso a ritroso fra i rami degli alberi genealogici e le migrazioni che hanno costruito la storia dell’umanità; un patchwork di lingue a cavallo tra italiano, francese e inglese, pensato per ricreare nello spettatore quella sensazione di spaesamento che spesso vive chi arriva in un contesto linguistico che non gli appartiene. Due personaggi si incontrano in un luogo senza spazio e senza tempo. Lui è un antropologo, lei una venditrice di souvenir, di coperte patchwork. Si trovano entrambi per motivi di lavoro in un luogo di passaggio: un aeroporto. Non parlano la stessa lingua ma pian piano costruiscono un vocabolario comune, comunicando con sguardi, gesti e parole semplici.

Difficult lovers
di Teatro Libero Palermo Onlus
Coproduzione Do-Theatre Berlino / San Pietroburgo
di Evgeny Kozlov
Da un progetto di Luca Mazzone ed Evgeny Kozlov
Con Davide Cannata, Federica Marullo, Edoardo Sgambato, Valeria Zampardi
Coreografia e regia Evgeny Kozlov
Costumi e oggetti di scena Giulia Santoro
Luci Mario Villano
Suoni, video e soundtrack Evgeny Kozlov
Voce fuori campo Galliano Mariani
Musiche di Valentin Stip, Phil Von., Roman Dubinnikov e Mooryc
Assistente tecnico Fiorenza Dado
Riprese video e montaggio Pietro Vaglica
Foto di scena Giovanni Franco e Luca Mazzone
Una riflessione sull’amore, tema spinoso e difficile, che si nutre delle suggestioni di un autore che ha raccontato l’identità italiana repubblicana, lasciando spazio alla riflessione civile ma soprattutto a un dipinto vivo e particolare dei caratteri degli italiani. Omaggiando le immagini d’amore che hanno pervaso la scrittura di Calvino, Evgeny Kozlov, su suggerimento di Luca Mazzone, dà vita a una creazione originale di teatro-danza, dove diversi personaggi s’intrecciano lungo la strada dell’amore. I corpi si fanno lettere e articolano emozioni, quadri di un’esistenza dove momenti di vita vengono scomposti e cristallizzati in gesti e figure che richiamano il desiderio, la speranza, la delusione, il gioco, la felicità.

Italian Playwright Projects – A Notebook for Winter
di 369 gradi
in collaborazione con Umanism NYC – Martin E. Segal Theatre Center | Graduate Center City University New York – USA
di Armando Pirozzi
traduzione Adriana Rossetto
per il progetto Italian and American Playwrights Project curato da Valeria Orani in collaborazione con Frank Hentschker
con Marco Quaglia e Stefano Patti
Regia Stefano Patti, Marco Quaglia
Scene e costumi Barbara Bessi
Musiche Virginia Quaranta
Curatela e produzione esecutiva Valeria Orani
Direzione organizzativa Alessia Esposito
Scrittura per due attori in tre scene, racconta la storia di un introverso professore di letteratura che, rientrando in casa, vi trova un ladro, armato di coltello, che vuole da lui qualcosa di molto insolito: è una questione di vita o di morte. Durante la notte che segue, i due personaggi in bilico tra speranza e disperazione, si confrontano su idee, sentimenti, interrogativi dolorosi, in un dialogo per entrambi nuovo e inaspettato. I due si ritroveranno anni dopo, ancora in qualche modo segnati dall’esperienza di quella notte che, seppure vissuta e ricordata in modi molto diversi, ha tracciato forse la possibilità di un cambiamento, di una più ampia comprensione.

JUMP!
di Opera Bianco
Coproduzione Fondazione Royaumont – Parigi, Francia
Concept, coreografia e regia Marta Bichisao e Vincenzo Schino
Performer Samuel Nicola Fuscà, C.L. Grugher, Luca Piomponi, Simone Scibilia
Suono Dario Salvagnin
Amministrazione Marco Betti
JUMP! affronta il problema del ritmo dell’uomo in dialogo con il ritmo del mondo. La danza è la risposta a una domanda implicita nell’ambiente che ci circonda: come continuare a camminare nonostante tutto stia crollando? Il clown è una metafora della condizione umana. Buster Keaton modifica continuamente il suo corpo e le leggi fisiche che lo riguardano in funzione di una marcia ostinata: sfrutta i disastri per nutrire il ritmo delle sue gag. Pura danza in armonia con il movimento del mondo.

Dante delle marionette
di Associazione Grupporiani
Regia Franco Citterio, Giovanni Schiavolin
Soggetto e sceneggiatura Eugenio Monti Colla
Musica originale Danilo Lorenzini
Voci recitanti Marco Balbi, Carlo Decio, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico
Marionettisti Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
Scene e luci Franco Citterio
Costumi Maria Grazia Citterio, Cecilia Di Marco
Sculture Franco Citterio, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
Vestizione Debora Coviello, Pietro Monti
Attrezzista Camillo Cosulich
Direzione tecnica Tiziano Marcolegio
Lo spettacolo unisce la tradizione del Teatro di Figura Italiano e la poetica dantesca. Le marionette ripercorrono alcuni momenti forti delle tre cantiche della Commedia, fornendo un esempio concreto di come l’immaginario dantesco abbia contribuito all’evoluzione di una delle eccellenze e delle tradizioni storiche del teatro italiano, unione di arti applicate e drammaturgia. La formula scenica utilizzata prevede il movimento delle marionette a fili corti, con il marionettista a vista per conoscere i segreti delle marionette e del teatro delle ombre. La marionetta, spogliata delle strutture scenotecniche di origine barocca ritorna così alla pura essenza di “attore virtuale”, da sempre adatta ad esprimere il suo potenziale attraverso il linguaggio filmico.

Gelsomina Dreams
di Fondazione Cirko Vertigo
Ideazione, regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi
con Elisa Mutto, Antonio Fazio, Alexandre Duarte, Federico Ceragioli, Vladimir Ježić e con la partecipazione di Nina Stratta, Paolo Stratta, Fatos Alla
Musica originale Beatrice Zanin, Nicolò Bottasso
Musiche Georges Serge Gainsbourg, Ivanovitch Gurdjieff, Casimir Oberfeld, Charles-Louis Pothier, Nino Rota, Albert Willemetz
Costumi Federico Bregolato, Carla Carucci
Light design Massimo Vesco
Sound design Beatrice Zanin
Tecnici del suono Davide Boido, Simona Gallo
Rigger Rio Ballerani
Regia video Caterina Mochi Sismondi
Direttore della fotografia Stefano Rogliatti
Operatore video Fabio Melotti
Edizione e postproduzione Andrea Ruta
Foto Andrea Macchia
Produttore esecutivo Paolo Stratta
Nuova creazione della compagnia blucinQue, specializzata da sempre nel teatrodanza, che reinterpreta in chiave contemporanea le atmosfere del grande maestro Federico Fellini. Lo spettacolo prevede la presenza di artisti provenienti da discipline differenti: danzatori, attori, artisti di circo contemporaneo e musicisti, che lavorano alla creazione della partitura e del ritmo attraverso composizioni originali live. Il lavoro trae ispirazione anche dagli aspetti più umani ed emotivi del mondo di Fellini (come la sua relazione con la moglie Giulietta Masina o la sua fascinazione per il mondo soprannaturale, tra amuleti e cartomanti) .

Giovanni Alighieri, Del Fu Dante
di Associazione Culturale Xenia
con Massimo Popolizio
Danzatori Spellbound Contemporary Ballet, Linda Cordero, Lorenzo Capozzi
Musiche originali Marco Schiavoni
Coreografa Alessandra Chirulli
In Giovanni Alighieri, del fu Dante l’opera e la vita di Dante sono riattraversate da una prospettiva specifica: quella di un uomo cólto, uno studioso, che si rivolge in un dialogo immaginario – appunto a Giovanni, primogenito di Dante e Gemma, fratello maggiore dei più noti Pietro e Jacopo, celebri commentatori dell’opera paterna, e di Antonia, monaca a Ravenna col nome di Suor Beatrice. La biografia di Giovanni per ora è tutta nelle pochissime parole di due documenti notarili del 1308 e del 1314, emersi dagli archivi negli ultimi cento anni di studi danteschi. Altro, di lui, non si sa. Giovanni perciò è ancora un esile uomo “di carta”, figlio del Novecento. Lo studioso – il protagonista dello spettacolo, interpretato da Massimo Popolizio, ricostruirà per Giovanni il profilo biografico e la storia della famiglia Alighieri, ma soprattutto l’opera di Dante e il possibile rapporto fra un padre così illustre e un figlio dall’identità incompiuta.

La Creazione
di Lenz Fondazione
Testo originale di Francesco Pititto dall’opera di Franz Joseph Haydn e dai testi della Genesi, dei Salmi e da Paradiso perduto di John Milton
Scrittura, drammaturgia, imagoturgia Francesco Pititto
Installazione, regia, costumi Maria Federica Maestri
Interpreti Valentina Barbarini, Debora Tresanini soprano
Musica Franz Joseph Haydn, Andrea Azzali
Voce over Agata Pelosi
Cura Elena Sorbi
Organizzazione Ilaria Stocchi
Maria Federica Maestri e Francesco Pititto dirigono Valentina Barbarini e la soprano Debora Tresanini in una meditazione di fronte al mistero del Principio, immersi nell’opera di Franz Joseph Haydn, Die Schöpfung, e ispirati dalla scrittura sonora di Andrea Azzali. Antiche eloquenze oscure, evocazioni romantiche di una natura perduta, folgorazioni scientifiche contemporanee, compongono il grande affresco di pitture e stati sensitivi de La Creazione, scrittura performativa, sonora e per immagini ispirata ai testi della Genesi, dei Salmi e al poema Paradiso perduto di John Milton.

Cumpanaggiu – Il Pane E Il Resto
di Koreja Soc. Coop. Impresa Sociale
Scritto da Paolo Pagliani e Salvatore Tramacere
Regia Salvatore Tramacere
Aiuto regia Andelka Vulic
con Giorgia Cocozza, Carlo Durante, Maria Rosaria Ponzetta, Giulia Maria Falzea/Andelka Vulic
Scenografia, videomapping, footage, luci, costumi Luca Ruzza, Zeno Maria Ruzza
Traduzione di Andelka Vulic
Tecnico audio/luci Mario Daniele
Regia video, riprese, editing e post produzione Luca Ruzza, Zeno Maria Ruzza e Alessandro Grignani
Cumpanaggiu è uno spettacolo sensoriale che vuole rappresentare una filosofia di vita, mettendo in scena i sui prodotti tipici, commestibili e non, a partire dal pane, personaggio centrale. Guidati da due aspiranti fornai-attori – una celebrante dei prodotti tipici salentini, un pedagogo fornaio in pensione e una traduttrice simultanea –, gli spettatori vengono coinvolti attivamente in un percorso multisensoriale. Le forme che il pane assume e gli ingredienti con cui è preparato rivelano i caratteri fondamentali di una terra: la geologia, l’orografia, il clima, la storia e l’antropologia della popolazione.

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