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"We Love Art. Vision and Creativity Made in Italy"
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“We Love Art. Vision and Creativity Made in Italy”

Categorie: Cultura e creatività -Arti Visive
Otto aziende per otto artisti: un nuovo grande progetto di mecenatismo culturale.
We Love Art
We Love Art

We Love Art” è un innovativo progetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che in partenariato con la Fondazione Cassa Depositi e Prestiti (CDP), ha dato vita a un’iniziativa che unisce creatività e impresa, arte e Made in Italy.

Per la prima volta il Ministero si è rivolto così alle imprese per attivare una partnership legata alla produzione di opere d’arte contemporanea, al fine di sostenere i giovani artisti italiani colpiti dalle conseguenze della crisi sanitaria, e di valorizzarne il talento aumentando la loro visibilità all’estero.

I curatori Ludovico Pratesi e Marco Bassan hanno selezionato 8 artiste e artisti under 35, che hanno realizzato un’opera ex novo per “We Love Art”: ogni artista ha ricevuto il sostegno della Fondazione CDP e ha potuto, al contempo, beneficiare del supporto operativo di una delle 8 imprese coinvolte, tutte partecipate da Fondazione Cassa Depositi e Prestiti: Open Fiber, Terna, Eni, Webuild, CDP Immobiliare, Snam, Tim, Ansaldo Energia.

Le opere così prodotte, attraverso linguaggi che spaziano dalla scultura, alla pittura, alla fotografia, saranno esposte all’estero in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Chongqing, e con i cinque Istituti Italiani di Cultura di Seoul, New York, Città del Messico, Il Cairo e Berlino, in un itinerario geografico che partirà dalla Corea del Sud per proseguire in Cina, negli Stati Uniti, in Messico, in Egitto e in Germania.

Alla fine del percorso espositivo le otto opere d’arte entreranno a far parte della collezione permanente della Fondazione Cassa Depositi e Prestiti.

Il progetto nasce con obiettivi ampi e diversificati: valorizzare il binomio arte-impresa e il suo grande potenziale espressivo mediante una calibrata committenza artistica, promossa da alcune delle principali realtà aziendali del Paese; raccogliere idealmente l’eredità del mecenatismo, come fenomeno da sempre legato all’arte e allo sviluppo della società italiane, e approfondirne le sue declinazioni contemporanee.

Due fondamentali esperienze di dialogo tra la creatività artistica e la produzione industriale hanno ispirato “We Love Art”: “Civiltà delle Macchine” e “Sculture nella città”. La prima, una celebre rivista fondata nel 1953 da Leonardo Sinisgalli, espresse per molti anni l’interazione tra arte e tecnica in un momento in cui l’industria chiamava a raccolta l’arte e la cultura per raccontare i processi di cambiamento sociale durante il miracolo economico degli anni Sessanta attraverso le “visite in fabbrica”. La seconda esperienza, la mostra “Sculture nella città. Spoleto 1962”, è considerata una pietra miliare nella storia dell’arte del Novecento. Ideata e curata nel 1962 da Giovanni Carandente per il Festival dei Due Mondi, rappresentò uno dei primi esempi di dialogo e interazione tra industria e arte contemporanea. In quell’occasione, molti tra i più grandi artisti di quegli anni, come David Smith, Alexander Calder, Beverly Pepper, Lucio Fontana, Nino Franchina ed Ettore Colla realizzarono opere in metallo nelle diverse officine italiane dell’Italsider. I loro lavori furono esposti all’aperto nel centro storico di Spoleto e alcuni di essi oggi sono parte integrante della collezione della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto.

Recuperando queste suggestioni e rinnovandole nell’attuale contesto economico e artistico, il progetto “We Love Art. Vision and Creativity Made in Italy” ha creato le condizioni grazie alle quali ogni artista ha potuto realizzare la propria creazione in stretta sinergia con una delle aziende coinvolte nel progetto: attraverso le visite e i sopralluoghi in fabbrica, è stata favorita la nascita di un fertile legame tra gli artisti e le aziende. L’interazione con le imprese, il valore che ogni artista ha attribuito all’esperienza e i motivi ispiratori dell’opera generati dall’incontro degli artisti con il mondo della fabbrica, il significato del rapporto arte-impresa vissuto nell’individualità e unicità di ogni artista, sono stati narrati in modo emozionante nel video che accompagna la mostra, realizzato da PRC Srl.

La mostra comprende i lavori di Benni Bosetto, Giulia Cenci, Tomaso De Luca, Lulù Nuti, Amedeo Polazzo, Alice Ronchi, Giulio Saverio Rossi, Namsal Siedlecki.

 

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